When is art: riparazione e nuove narrazioni

Non è stato facile scrivere da cosa ripartire, quali gli strumenti per rilanciare la cultura, ma sono certa che non potremo fare al meno del concetto di "riparazione".

1 aprile 2020 –

Non è stato facile scrivere da cosa ripartire, quali gli strumenti per rilanciare la cultura, ma sono certa che non potremo fare al meno del concetto di “riparazione”, di strumenti di misurazione, e di una progettazione capace di tenere insieme differenti stakeholder con nuove narrazioni che aiutino a raccontare, a mediare, a riqualificare spazi, ambienti e dinamiche tra le persone. Mettere insieme mondi diversi (sanità, cultura, giustizia), rilanciando le collaborazioni tra istituzioni diverse, rendendole attraenti e convenienti per entrambe le parti, sostenendole attraverso bandi e residenze in luoghi reali che necessitano di riqualificazione, umanizzazione, di coesione sociale, di bellezza e di restituzione, questa la mia ricetta per non perdere anni di evidenze dei benefici della cultura nel sociale, e di applicazioni virtuose al sistema socio- sanitario. In fondo, Quello che rimane è la capacità di “riparare” e cucire relazioni (operatore penitenziario/detenuto, medico/paziente, imprenditore /dipendente), fornendo una rappresentazione nuova ed esteticamente valida di persone, istituzioni e contesti che sono stati trascurati, rimossi e tagliati fuori da ogni narrazione culturale (impresa, ospedali, strutture detentive, centri di accoglienza, per esempio).
https://agcult.it

Arte, impresa e sociale. Le acrobazie non si fanno mai da soli

Previous
Un video e un articolo sul Manifesto
When is art: riparazione e nuove narrazioni