Workshop in corso 2022-2023

Chi sono gli artisti di “Spazio Acrobazie. Che linguaggi adottano?

Genuardi/Ruta

foto di Rori Palazzo

Il duo artistico Genuardi Ruta, composto da Antonella Genuardi (1986) e Leonardo Ruta (1990), è nato nel 2014 all’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Vincitori dell’Italian Fellow in Visual Arts dell’American Academy di Roma, hanno realizzato diverse personali:  Stavamo in piedi su una scogliera, bipersonale con John M. Armleder, a cura di Samuel Gross, Lemoyne, Zurich, 2022; Sotto Verde Manto, con un testo di Elsa Barbieri, I.D.E.A. Salento, progetto di Nicoletta Rusconi, Masseria Canali, Casarano, 2021; Locomotive Breath, a cura di Jorge Reis, Casa Azul, Torres Vedras-Distretto di Lisbona, Portogallo, 2020; ZR, a cura di Samuel Gross, Edicola Radetzky, Milano, 2019; Wormhole, a cura di Samuel Gross, Galleria FPAC, Milano, 2019; La danza dei giganti, Magazzino Brancaccio – Progetto Oltre Oreto, Evento Collaterale Manifesta 12, Palermo, 2018; Supercella SS115, a cura di Daniela Bigi, Progetto MAS, direzione artistica di Francesco Lucifora – Chiesa di Santa Maria del Gesù, Modica, 2017.

Per il progetto Acrobazie stanno lavorando al carcere minorile Malaspina di Palermo portando avanti un lavoro di riqualificazione degli spazi, rivestendo le aree comuni (stanza ricreativa, spazi esterni) con elementi tipici della loro ricerca visiva: forme, volumi e cromie che raccontano della relazione dinamica tra luce e spazio architettonico. Attraverso la formula del workshop stanno progettando insieme ai ragazzi una palla da calcio che sarà distribuita da Palermo Football Club.

Paolo Gonzato

Paolo Gonzato, Busto Arsizio 1975. Vive e lavora a Milano.
La sua ricerca da sempre rivolta alla trasformazione e alla marginalità, rientra nel concetto di arte estesa, interfacciandosi con il design, l’editoria e la moda, attraverso l’impiego di vari media. La serie di lavori dal titolo OUT OF STOCK, che realizza dal 2003, e la più recente BARACCHE, riflettono sul tema della precarietà, del caso e dell’effimero. I suoi lavori sono presenti in collezioni pubbliche e private italiane e internazionali. Ha preso parte a progetti della Biennale arte e architettura a Venezia e Berlino oltre che a residenze artistiche, a premi, tenendo workshop in musei e istituzioni. Dal 2012 è rappresentato dalla galleria APALAZZO.

Per il progetto Spazio Acrobazie ha realizzato il murales OUT OF THE STOCK, dai motivi geometrici di cm 200×3000, nell’area verde del carcere Ucciardone di Palermo. Frutto del ciclo di workshop tenuto dall’artista all’interno del polo didattico dell’ala V dell’Ucciardone tra settembre 2022 a marzo 2023, è il risultato di un lavoro di gruppo.

Marzia Migliora

Marzia Migliora, Alessandria 1972. Vive e lavora a Torino.
Nella sua ricerca artistica utilizza un’ampia gamma di media tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno.
L’artista attinge a eventi minori, eventi attuali e ricordi personali per indagare temi come l’identità, la contraddizione, il desiderio e la responsabilità, toccando la storia presente e passata e stabilendo una connessione tra luoghi e narrazioni. I suoi progetti pongono domande volte a coinvolgere attivamente lo spettatore.  
Le opere di Migliora sono state esposte in sedi internazionali, tra cui la Biennale di Venezia 2015; Padiglione Italia e in mostre personali a Palazzo Branciforte, Palermo (2018); Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano (2017); Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino (2012); Museo MAXXI, Roma (2012); Museo Novecento, Milano (2011); Fondazione Merz, Torino (2006); FACT The Foundation for Art & Creative Technology, Liverpool-UK (2005); MART, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Rovereto (2004); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2004).

Per il progetto Spazio Acrobazie, Marzia Migliora sta tenendo dei workshop con il gruppo di Esecuzione Penale esterna dell’UEPE di Palermo, riflettendo insieme su come il lavoro ci forma e ci deforma, che cosa ci motiva e come la passione ci guida. L’obiettivo è di realizzare un manuale di istruzioni in cui per riparare quello che non funziona bisogna dialogare e interrogare cose e persone, partendo dalla progettazione di una tuta da lavoro per affrontare il mestiere della vita, il mestiere di vivere direbbe Cesare Pavese.

Flavio Favelli

foto di Rori Palazzo

Flavio Favelli, Firenze 1967. Vive e lavora a Savigno (Bologna).
Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997. Ha esposto con progetti personali al Centro per l’Arte Pecci a Prato nel 2005, al Projectspace 176 a Londra nel 2006, alla Fondation Antoine de Galbert a Parigi nel 2007, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino nel 2008, al Museo Marino Marini a Firenze nel 2009, al Museo RISO a Palermo nel 2010, al MACRO di Roma e al MAMbo a Bologna, nel 2011, alla Maison Particuliere a Bruxelles nel 2014, al MAXXI nel 2015 a Roma. Ha progettato e realizzato Sala d’Attesa nel Pantheon di Bologna all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa (2008) che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2009 è stato l’artista prescelto per Acrobazie #5, progetto di Unicredit Group al Centro Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro (Mi). Nel 2010 è stato in residenza all’American Academy di Roma per l’Italian Fellowship. 

Per il progetto Spazio Acrobazie sta realizzando, in occasione dei workshop, un container/ pensilina per l’area verde del carcere Ucciardone di Palermo, insieme al gruppo misto del carcere (persone detenute, operatori socio-sanitari, studenti). L’idea è di utilizzare il container come un modulo abitativo per ospitare le famiglie delle persone detenute anche in caso di pioggia, progettando insieme gli arredi. Il motivo prescelto dall’artista per l’esterno è un disegno optical dalle righe bianche e nere con cui la marina militare nella prima guerra mondiale ha rivestito le imbarcazioni per confondere i sommergibili. Per l’esterno, al momento, il tema vincente è il “giardinetto”. Un gelato siciliano, dai colori verde, bianco e fragola.

Arte, impresa e sociale. Le acrobazie non si fanno mai da soli

Previous
Gap- Graffiti Art in prison
Workshop in corso 2022-2023